Non vorrei sembrare esagerato, ma ultimamente fra gli adolescenti (e non solo) vi è una tendenza forse troppo sottovalutata, che può avere conseguenze inevitabili sui ragazzi. Il Vamping : gli adolescenti che si comportano come vampiri.
Di cosa si tratta
L’uso smisurato del cellulare non conosce limiti di orario: si arriva a tenerlo in mano anche durante la notte, quel momento della giornata in cui il cervello dovrebbe riposare e prendersi una pausa soprattutto da questi dispositivi.
Tale tendenza prende il nome di Vamping, ed è molto diffusa soprattutto tra gli adolescenti,incapaci di metterci un freno.
Restando svegli fino all’alba solo per chattare con gli amici o semplicemente per scorrere la home di Instagram o Facebook, si aggirano nella rete come vampiri e si comportano come tali.
Il fenomeno, dall’America, si espande a macchia d’olio anche nel resto del mondo:
I ragazzi si danno appuntamento per trascorrere la notte tutti insieme sui social network. Qui chattano tra loro fino alle prime luci dell’alba, quando è ora di tornare sui banchi di scuola.
Le conseguenze
Col Vamping i ragazzi iniziano a dormire meno, a svegliarsi meno rilassati, ma sempre stanchi.
Comportamenti come questi influenzano inevitabilmente la qualità e la quantità del sonno con conseguenze negative per l’organismo, andando ad interferire in maniera disfunzionale le attività quotidiane.
Così si arriva ad avere degli sbalzi di umore, facile irritabilità, oltre al deficit di concentrazione e difficoltà nell’apprendimento. Diventano incapaci anche di prendere una decisione.
Da non sottovalutare gli stati d’animo come tristezza e depressione, che possono sfociare anche nel suicidio.
Senza parlare del fatto che il Vamping mette in difficoltà l’andamento scolastico dell’adolescente e i suoi rapporti con gli altri.
Un modo per sentirsi adulti
Dare la buonanotte ai propri genitori, leggere un libro o guardare un film, sembrano ormai modi troppo “infantili” per andare a dormire. Adesso, rimanere svegli tutta la notte, chattare e stare tutto il tempo con lo smartphone sembrano modi per sentirsi grandi, per trasgredire le regole e sentirsi appartenenti ad un gruppo.
Più si è, meglio è. Rimanere svegli fino a tardi è un modo per gridare al mondo “io ci sono”.
Di giorno si è sotto il “controllo genitoriale”, di notte ci si sente liberi dal seguire le regole che la famiglia impone, e ciò permette una conversazione intima libera da ogni “costrizione”.
Probabilmente, il bisogno di ribellione è una delle cause riconducibili al Vamping. Spingerebbe gli adolescenti a collegarsi di notte, luogo in cui i controlli sono limitati e si è liberi di parlare per tutto il tempo che si vuole. Chattare, postare foto su Facebook o Twitter nelle ore notturne genera nell’adolescente una sensazione di libertà, una libera sensazione di autonomia.
Un’altra causa potrebbe essere riconducibile alla mancata socializzazione: questa è un aspetto fondamentale della vita umana ed in quanto tale non può essere trascurata e messa al secondo piano.
Spesso i giovani si sentono impotenti nello stabilire relazioni, rifugiandosi nella vita virtuale.
Tutto ciò crea un vuoto relazionale che i ragazzi cercano di colmare di notte, rifugiandosi nel mondo oscuro del web.
Statistiche su cui riflettere
Il 98% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni possiede un proprio smartphone dai 10 anni d’età. Più i ragazzi sono piccoli, più hanno precocemente conosciuto e utilizzato quasi quotidianamente differenti strumenti tecnologici.
Oltre 3 adolescenti su 10 hanno avuto modo di utilizzare uno smartphone sin dalla primissima infanzia, a partire da 1 anno e mezzo/2, potendo anche accedere ad internet e alle app del dispositivo. Un dato rilevante sottolinea come, con il trascorrere degli anni e l’evolversi della tecnologia, si abbassi ulteriormente l’età di utilizzo.
Nella fascia tra gli 11 e i 13 anni, infatti, l’età media relativa a utilizzo del primo cellulare, accesso a internet e apertura del primo profilo social, si abbassa ai 9 anni di età.
Ovviamente, prima di arrivare a sviluppare vere e proprie patologie, ci sono degli accorgimenti che se seguiti permetterebbero una corretta gestione del problema da parte dei genitori e degli educatori.
Alcuni spunti
Educare i figli alla tecnologia fin da piccoli, indirizzandoli correttamente all’uso di internet e degli smartphone attraverso regole ben precise, che aiutino i ragazzi ad instaurare un rapporto corretto con internet.
Concedere socializzazione ai ragazzi: trovare momenti in cui i ragazzi possano essere liberi di socializzare e creare nuove amicizie, senza distrazioni intorno.
Essere presenti nell’adolescenza dei propri figli: per configurarsi come dei punti di riferimento da prendere in considerazione in situazioni di difficoltà da parte dell’adolescente.